Dolore all’anca di notte

Il dolore all’anca è molto diffuso, e anche quando non è intenso può essere fastidioso. Se si presenta di notte, quali possono essere le cause?

uomo si tiene anca sul letto

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    Il dolore all’anca di notte è un disturbo comune e può essere anche molto sgradevole, impedendo un corretto riposo. Può essere dovuto alla posizione che si assume durante il sonno, a un materasso che non dà abbastanza supporto oppure può insorgere quando si cambia posizione. Anche un’attività fisica troppo intensa o un infortunio possono provocare dolore all’anca. Soprattutto con l’avanzare dell’età può essere altrettanto spesso causato da alcune patologie che interessano questa articolazione, una delle più grandi nel corpo umano. In molti casi un dolore all’anca notturno, oltre a disturbare il sonno, può continuare durante il giorno, fino a impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Esistono dei rimedi per trattare questo dolore?

    Come si manifesta il dolore all’anca di notte

    L’anca è una delle articolazioni più sollecitate, ma a volte il dolore all’anca si può presentare anche di notte, quando è a riposo. Questo accade a chi dorme su un fianco, a chi mantiene a lungo nel sonno la stessa posizione oppure se il materasso non dà abbastanza sostegno al corpo.

    È più comune con l’avanzare dell’età, con una maggiore incidenza nella popolazione femminile in menopausa o postmenopausa: si calcola che una donna su quattro di età superiore ai cinquant’anni ne soffra, contro un uomo su dieci nella stessa fascia di età.

    Soprattutto in età più avanzata, il dolore all’anca può essere dovuto ad alcune patologie e spesso si manifesta nei cosiddetti “passaggi posturali”, cioè quando si cambia posizione, ad esempio quando da seduti ci si alza. A tutte le età, poi, incidono anche il peso corporeo e un’eccessiva sollecitazione dell’articolazione, ovvero il punto in cui l’osso del femore e quello del bacino si incontrano.

    Vediamo nello specifico quali possono essere le cause di un dolore all’anca notturno.

    Cause di dolore all’anca di notte

    Come abbiamo accennato, il dolore all’anca di notte, per quanto fastidioso, può non avere cause gravi: in alcuni casi è semplicemente dovuto a una posizione scorretta durante la notte. Per questo motivo, anche in gravidanza si può presentare questo disturbo, quando l’ingombro della pancia spinge a dormire su un lato. A volte è invece un esercizio fisico eccessivo e/o troppo intenso a provocare dolore all’articolazione.

    Ci sono però anche alcune condizioni di salute che causano dolore all’anca, non solo di notte ma anche di giorno, e non vanno sottovalutate, soprattutto se impediscono di dormire bene o di svolgere le normali attività diurne.

    Fra le cause di dolore all’anca troviamo:

    • sovrappeso e obesità: un peso corporeo eccessivo può infatti provocare una maggior pressione sull’articolazione dell’anca, con conseguente dolore
    • borsite: si tratta di un’infiammazione delle borse, piccole sacche di liquido che si trovano fra le ossa e i tessuti molli e che fungono da cuscinetto. Se si infiammano le borse nella zona dell’anca, il dolore può estendersi anche sul lato della coscia e può peggiorare durante la notte
    • tendinopatia: anche un’infiammazione dei tendini dell’anca, fasce di tessuto che collegano ossa e muscoli, può provocare dolore all’anca di notte
    • necrosi della testa del femore: non se ne conosce con certezza la genesi, ma è una patologia multifattoriale e se non curata può provocare, oltre a dolore all’anca, la perdita della mobilità dell’articolazione
    • conflitto femoro-acetabolare: soprattutto nei soggetti più giovani, il dolore all’anca può essere dovuto a un’alterazione della struttura del femore e/o dell’acetabolo, ovvero la cavità del bacino nella quale si inserisce la testa del femore, con un conseguente attrito che danneggia le articolazioni
    • displasia dell’anca: si tratta di un’alterazione congenita dell’articolazione, che a lungo andare causa la dislocazione della testa del femore, provocando dolore
    • sindrome dolorosa del grande trocantere: il grande trocantere è la sporgenza ossea del femore. Questa sindrome si caratterizza per un’infiammazione della borsa sinoviale che lo ricopre e il dolore in questo caso si acutizza di notte se si dorme su un fianco sull’arto interessato
    • sindrome del piriforme: il muscolo piriforme, che si trova nel grande gluteo, può causare una compressione del nervo sciatico, con conseguente dolore non solo al gluteo e all’anca, ma anche alla gamba

    L’artrosi come causa del dolore all’anca

    La causa più comune di dolore all’anca, soprattutto in età avanzata, è però l’osteoartrite o artrosi, una condizione che colpisce la cartilagine dell’articolazione dell’anca. L’usura che ne consegue causa lo sfregamento fra le ossa, con sintomi come infiammazione, gonfiore e dolore.

    Proprio a causa dell’usura, l’articolazione dell’anca si irrigidisce e con il tempo non è più in grado di mantenere l’estensione completa. Questo provoca una particolare postura in chi è affetto da artrosi moderata e severa, con le ginocchia piegate e il busto flesso in avanti.

    Quali sono i rimedi per il dolore all’anca?

    Se si sperimenta dolore all’anca di notte sarà bene non sottovalutarlo e cercare innanzitutto di capire qual è la causa, rivolgendosi al proprio medico: questo disturbo può presentarsi infatti in modo episodico, improvviso o graduale, ma se non si risolve il rischio è che diventi cronico.

    Quando la causa è nella routine del sonno sarà sufficiente cambiare posizione e dormire supini anziché su un lato, oppure usare un cuscino fra le gambe per riallineare le anche. Nel caso di un dolore all’anca dovuto a una sovrasollecitazione, come troppo sport, bisognerà stare a riposo per qualche giorno, applicando impacchi freddi o caldi sull’articolazione dolorante e prendere eventualmente dei farmaci per il dolore all’anca.

    Antinfiammatori, terapia del caldo o del freddo e riposo funzionano anche nei casi di infiammazione (come borsite e tendinite) e in generale per evitare di sovraccaricare l’anca è bene mantenere o recuperare il peso forma.

    È poi preferibile evitare posizioni che sollecitano l’articolazione dell’anca, come stare seduti a gambe incrociate, su sedute molto basse o, quando in piedi, con il peso su una sola gamba.

    Quando il dolore all’anca è dovuto a una condizione degenerativa, come la displasia o l’artrosi, sarà il medico a consigliare il trattamento più adatto, in seguito a una diagnosi strumentale con ecografia, raggi x o risonanza magnetica.

    Spesso, oltre ad antinfiammatori non steroidei per gestire il dolore, viene consigliata un’attività fisica moderata per mantenere la mobilità dell’articolazione, insieme a fisioterapia e infiltrazioni di cortisone, in base alla gravità del dolore e della patologia.

    A lungo andare, se l’artrosi è severa si può rendere necessario un intervento chirurgico, che le moderne tecnologie hanno reso più sicuro e a lungo termine. Per questo motivo, se in passato si tendeva a rimandare per evitare di dover reintervenire per sostituire le protesi, oggi si anticipa, nell’ottica di migliorare la qualità di vita dei pazienti.

    Si tratta di un intervento in anestesia spinale della durata di un’ora circa, eseguito con tecniche tradizionali o mediante un robot. Consiste nell’inserire un impianto al titanio (che dura fino a 20-25 anni) al posto dell’articolazione usurata.

    Dopo poche ore dall’intervento il paziente è già in grado di stare in piedi e deambulare e la permanenza in ospedale è di due o tre giorni. Una volta a casa, sarà ancora necessario l’ausilio delle stampelle per un periodo da due a quattro settimane.

    Anche le complicanze, come infezioni, instabilità o mobilizzazione dell’impianto, sono ridotte al minimo, e dopo tre o quattro settimane di convalescenza e riabilitazione il paziente avrà recuperato la capacità di muoversi in autonomia e senza dolore.

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