La stitichezza, stipsi o costipazione, causa in circa il 15% della popolazione disturbi sia di natura fisica che psicologica, oltre a interferire in modo significativo con la vita quotidiana e il benessere generale della persona. Secondo uno studio dal titolo “Epidemiologia e peso della stitichezza cronica”, buona parte della popolazione stitica tende a non rivolgersi al proprio medico, ma a usare farmaci senza obbligo di prescrizione per migliorare la propria condizione e ritrovare la regolarità intestinale. Sebbene sia sempre consigliabile chiedere un consiglio al proprio medico e niente possa sostituire il parere di uno specialista, cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza sul tema.
Stitichezza: cos’è?
La stitichezza è un disturbo caratterizzato da un’evacuazione difficile o poco frequente, con sensazione di incompleto svuotamento intestinale. Definirla una patologia sarebbe improprio, in quanto si tratta di un disturbo vissuto individualmente con modalità alquanto differenti tra una persona e l’altra, nelle varie fasce d’età e perfino nei diversi momenti di vita del singolo individuo.
In alcuni casi, però, la stipsi, a causa del suo impatto sulla qualità di vita, può acquisire un peso così gravoso da assumere i connotati di una patologia.
Sintomi della stitichezza
Solitamente, i principali sintomi riferiti da pazienti con stitichezza sono:
- ridotta frequenza di evacuazione (< 3 volte alla settimana);
- presenza di feci dure o bernoccolute (“caprine”);
- sforzo e difficoltà nell’espulsione;
- sensazione di evacuazione incompleta;
- sensazione di ostruzione o blocco anorettale;
- ricorso a manovre manuali.
La stitichezza è un disturbo che molto spesso si basa più su una percezione soggettiva che su qualcosa di quantitativamente misurabile. Questo aspetto comporta di frequente una mancanza di accordo tra la percezione del medico e quella del paziente quando si cerca di definire la costipazione. I medici, solitamente, concepiscono la stitichezza in maniera oggettiva, utilizzando come strumento di misurazione la frequenza della defecazione, avente un intervallo normale compreso tra i 3 e i 21 movimenti intestinali a settimana. Con meno di 3 defecazioni settimanali, solitamente, ci si trova in una condizione di stitichezza.
Tuttavia, i pazienti sembrerebbero più interessati alla facilità di transito delle feci e alla loro consistenza, piuttosto che alla frequenza di defecazione. Diversi studi hanno dimostrato come la percezione della stitichezza sia spesso correlata a feci dure piuttosto che ad evacuazioni poco frequenti.
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