Farmacia Farinato: sarà la prima farmacia italiana nel metaverso

Non solo un modo “digital” di acquistare, ma anche di comunicare e informare, grazie alla realtà immersiva del metaverso

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    Avevamo già visto come due farmacie, la svedese Kronas Apotek e l’americana Cvs Pharmacy, siano già approdate sulle rive di questo nuovo mondo, con e-commerce immersivi nel quale il cliente può entrare e accedere a tutti i servizi garantiti dalla propria farmacia di fiducia. Di recente anche l’Italia ha scoperto questa innovazione digitale ed è proprio la Farmacia di Rita Farinato, a Fiumicino, ad acquisire il titolo di prima “meta-farmacia” italiana.

    Il termine metaverso nasce nel 1992 dalla combinazione della parola dall’etimologia greca –meta, che nel mondo moderno ha acquisito il significato di –trance, e universo. In questa rete di mondi virtuali 3D è possibile accedere grazie all’uso di cuffie per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). Ma quali novità comporterà dal punto di vista commerciale? Come funzionerà e quali saranno i principali servizi offerti? Per avere maggiori informazioni riguardo al funzionamento di quella che sarà la nuova realtà della Farmacia Farinato, abbiamo intervistato la titolare, la dottoressa Rita Farinato, e lo sviluppatore e creatore di questo progetto, nonché esperto in sistemi complessi di intelligenza artificiale, il Dottor Massimiliano Nicolini.

    Sarà ed è la prima applicazione di questo genere: totalmente immersiva ed interattiva, la farmacia diventa un HUB digitale che permette all’utente di interconnettersi con tutto il mondo che sta dentro e intorno a quello che è la realtà della farmacia” – spiega Nicolini. “Dal punto di vista tecnologico è forse l’unica che a livello di SIT (Società Italiana Telemedicina) può traghettare il futuro in questo settore e può permettere anche al farmacista di vivere un po’ meglio. Quando parliamo di metaverso in realtà è ormai come parlare di un brand, il nome reale della tecnologia, che è stata sviluppata nel 1994, ed è quella che tutti oggi utilizzano per le applicazioni di metaverso, chiamata VRO, ovvero Virtual and Room Object. Un sistema operativo e una serie di protocolli permettono di far dialogare un gruppo di tecnologie “già esistenti” e danno al cliente la possibilità di usufruire di un’esperienza completamente diversa del mondo web. La tecnologia mette insieme più sistemi concorrenti che alla fine danno come risultato questa “immersività”, ovvero la possibilità per l’utente di sentirsi coinvolto all’interno di una struttura digitale. In particolar modo la VRO, per essere tale, deve rispondere a otto principi istitutivi, che ne vanno a determinare la tipologia. Uno di questi principi fondamentali è che la VRO sia indipendente dall’hardware, in modo da poter funzionare con uno o più visori, con uno smartphone, con un MK22, con una smart Tv o con un tablet. Da questo punto di vista la tecnologia ci permette di avere una interoperabilità di sistema a 360 gradi e quindi non obbliga gli utenti a dover diventare degli esperti di qualche particolare device”.

    Quali sono le principali funzioni a cui il cliente potrà accedere entrando nella farmacia virtuale?

    L’utente potrà fare tutte quelle attività per cui si reca in farmacia: teleconsulto, ordine del farmaco che poi verrà consegnato a casa, presentazione dei codici delle ricette per poter avere la consegna del farmaco e inserirlo direttamente nel sistema gestionale della farmacia. Inoltre potrà partecipare ad incontri e convegni che i farmacisti conseguiranno nell’auditorium virtuale. Saranno svolte conferenze, per esempio per le gestanti, oppure verranno date informazioni su prodotti e attività. L’utente poi ha la possibilità di entrare nella meta farmacia e di poter prenotare visite specialistiche tramite il CUP, direttamente quindi dall’applicazione meta. Questo genere di servizio informativo non deve essere obbligatoriamente gestito dal farmacista, perché coloro che lavoreranno per la farmacia nel metaverso lo potranno fare da remoto, quindi in smart-working a casa”.

    L’utente potrà creare un proprio avatar con annessa cartella sanitaria? Come verrà gestita la privacy del cliente in questo senso?

    “Esiste una tecnica, presentata alla prima commissione Affari Costituzionali, quando siamo stati convocati come esperti in materia, che si chiama HBA (Human Biometric Avatar) che in questo momento è pronta da un punto di vista tecnico ma non ancora da un punto di vista autorizzativo. L’avatar detiene in sé stesso tutte le informazioni dell’utente e non trasferisce a nessun sistema le informazioni se non all’utente stesso. Quindi le proprie informazioni personali non passeranno mai a terzi ma rimarranno ben custodite”.

    Come può cambiare il rapporto di affiliazione che si instaura tra cliente e farmacista al banco in una farmacia del metaverso?

    Il rapporto di affiliazione viene solo che migliorato, per esempio chi è abituato ad essere seguito sempre dalla propria farmacia di fiducia non si trova a proprio agio nella piccola farmacia di un posto nel quale si trova, per esempio, in vacanza. Con questa possibilità il paziente troverà sempre aperta la finestra che gli permette di accedere alla sua farmacia per poter fare quello che gli serve. La privacy inoltre è sicuramente molto più preservata in questo caso: la fila di persone dietro di me che sente ciò di cui ho bisogno si elimina e sono solo in contatto con il farmacista”.

    Creare un’app meta per una farmacia non sarà certo la stessa cosa rispetto alla creazione di un servizio analogo per un altro tipo di attività. A cosa bisogna fare attenzione quando si sviluppano progetti del genere?

    “Bisogna fare in questo caso un po’ di sperimentazione, come abbiamo fatto per la farmacia Farinato. Bisogna vivere l’ambiente, conoscerlo fisicamente e poi riprodurlo digitalmente. Non è semplicemente come fare un’applicazione con ambientazione 3D, la VRO è un’ applicazione di tipo immersivo che ci obbliga a riprodurre quella che è la realtà dell’esecuzione di un servizio di un’attività”.

    Fino a che punto può spingersi l’utilizzo del digitale in ambito farmaceutico in Italia? Come potrà essere sviluppato in futuro?

    “Dipende da come si evolveranno le normative in tal senso. Sostanzialmente potrebbe ricoprire la stragrande maggioranza di servizi che attualmente vengono erogati, specialmente dalle farmacie di prossimità. Quello che si può sviluppare è migliorare il rapporto tra la farmacia e l’utente finale in un contesto dove può essere coinvolta anche la parte che normalmente non conosce: la farmaceutica, lo specialista, il ricercatore, l’ente statale. Tutte queste figure che possono riunirsi intorno ad un tavolo e incontrare e dialogare con l’utente. Oltre alla parte estetica, di una farmacia digitalizzata all’atto pratico si ottiene un’ informazione aggiornata continuativamente con l’experience che il farmacista può trasferire nel proprio database e che il cliente può vedere e consultare, chiedendogli in tempo reale: ‘Posso fare due parole con lei?’.

    Anche la dottoressa Rita Farinato, titolare della farmacia Farinato, si è detta molto entusiasta all’idea di intraprendere questo nuovo progetto. Le abbiamo chiesto quali fossero le motivazioni principali che l’hanno portata a voler sbarcare nel metaverso e quale l’importanza di una farmacia digitalizzata:

    “Io credo che in primis, grazie all’app meta, riusciremo come farmacia a raggiungere un maggior numero di clienti, non più quindi solo la pianta organica, che è quella della clientela più stabile e fissa. Le persone potranno accedervi anche dal proprio telefonino, ancora meglio se hanno un visore 3D, entreranno dentro la farmacia potranno visualizzare il prodotto, prenderlo dallo scaffale e toccarlo. Non sarà solo una vendita online, ma il cliente potrà realmente dialogare con il farmacista, in una “safe zone”, dove regna il rispetto della privacy.”

    Questo, uno dei nodi più grandi della farmacia, che in questo modo viene sciolto: niente più persone che ascoltano ciò di cui il cliente ha bisogno

    “Oltre all’aumento di clientela, anche l’idea di poter raggiungere le persone che non si possono muovere da casa è una delle motivazioni che mi hanno spinta a fare questa scelta. In questo modo anche un anziano, un disabile o una persona sola ha la possibilità di entrare quando vuole in farmacia e di venire seguito da un professionista”.

    Cosa ne pensa di questa possibilità di fare conferenze all’interno della piattaforma meta?

    Tutti ormai si informano su internet, ma non sempre lo fanno correttamente. Grazie a questa piattaforma avremo un’ampia platea che si potrà informare e formare in modo sicuro e corretto, merito della presenza di reali professionisti del settore farmaceutico. Sarà un importante veicolo per scongiurare le fake news del web in ambito salute”.

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