Quanta pipì devo fare al giorno per stare bene?

Quante volte al giorno vai in bagno a fare pipì? Quando è normale e quando, invece, deve scattare un campanello d’allarme?

Uomo al bagno

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    Ti è mai capitato di chiederti: “Ma è normale che faccia così tanta pipì ogni giorno?”- o al contrario – “Come mai faccio giornalmente così poca pipì?”. Beh, non c’è niente di strano nel porsi queste domande, anzi, la frequenza della minzione è un indicatore molto importante per comprendere il livello di idratazione del nostro corpo e il suo stato di salute. Partiamo dalla considerazione che la sensibilità della vescica è del tutto soggettiva: c’è infatti chi sente di urinare al minimo stimolo e chi invece riesce a trattenere l’urina anche per molte ore. Inoltre il bisogno più o meno forte di fare pipì è influenzato da molti e variabili fattori: non solo da quanto si beve durante il giorno o da cosa si mangia, ma soprattutto da cosa si beve (caffeina e alcol, ad esempio, sono irritanti per la vescica e accrescono di molto lo stimolo). Quindi quante volte è necessario fare pipì al giorno per essere certi di avere un apparato urinario funzionante e in salute? 

    Minzione: come funziona e cosa avviene nel nostro corpo?

    La minzione avviene quando, con una serie di processi involontari e volontari, la nostra vescica si svuota e dà il via all’espulsione delle urine tramite l’uretra. Quali sono i processi legati alla minzione?

    •  Riempimento della vescica: dopo essere passata dai reni, l’urina, si trasferisce nella vescica tramite gli ureteri. Poco a poco la vescica si riempie, aumenta la tensione di parete fino al raggiungimento di un valore critico che porta all’attivazione dello stimolo;
    • Il riflesso della minzione, un riflesso nervoso, si attiva e ci porta ad andare al bagno; 
    • Svuotamento della vescica: quando l’urina passa dall’uretra vengono mandati molti segnali volontari dalla corteccia motoria al centro pontino della minzione, di conseguenza avviene il rilassamento della muscolatura liscia sfintere esterno, la contrazione del muscolo detrusore della vescica e il rilassamento della muscolatura striata dello sfintere esterno;
    • I muscoli addominali e del pavimento pelvico si contraggono.

    Se, al contrario, si decide di non svuotare la vescica, lo sfintere esterno rimane contratto e la vescica continua a riempirsi fin quando il riflesso della minzione, quindi lo stimolo di fare pipì, non aumenta.

    Quante volte al giorno bisogna fare pipì? 

    Non esiste un numero di volte esatto nella frequenza di minzione di tutti i giorni, poiché questo fenomeno varia da persona a persona. Nonostante ciò si stima che, nelle persone sane il numero di svuotamenti di vescica varia dalle quattro alle sette volte al dì. In quantità: nell’arco delle 24 h giornaliere ognuno di noi dovrebbe produrre in media dai 1.000 ai 2.000 ml di urina, quindi da 1 a 2 litri. Esiste invece un numero massimo oltre il quale fare pipì può rappresentare un segnale d’allarme? Sì. Urinare più di 11 volte al giorno potrebbe essere sinonimo di un problema di frequenza di minzione. Così come fare pipì meno di 4 volte al giorno potrebbe essere un problema. Per l’esattezza si parla di:

    • Poliuria (quando si produce urina superiore in quantità a 2 litri giornalieri); 
    • Oliguria (quando si segnala una produzione inferiore a 400 ml di urina al dì);
    • Anuria (una produzione di urina inferiore ai 100 ml al giorno).

    Al di là di queste patologie esistono anche soggetti che sono affetti da una sindrome definita “vescica iperattiva”, caratterizzata dalla presenza di contrazioni involontarie della muscolatura vescicale che, di conseguenza obbligano a correre verso il bagno per fare pipì. Non è provocata né da infezioni alle vie urinarie né da alterazioni del sistema nervoso periferico. L’impellenza ad urinare può presentarsi frequentemente di notte, di giorno o in entrambe le fasce orarie della giornata. La causa di questa patologia non è ancora del tutto chiara ma potrebbe essere dovuta ad un’iperattività del detrusore, il muscolo che avvolge quasi interamente la vescica.

    La vescica iperattiva non dev’essere però confusa con l’incontinenza urinaria, un disturbo della minzione caratterizzato da perdita di involontaria di urine, una condizione molto diffusa fra gli anziani e le donne (in particolar modo per quelle che attraversano la menopausa), ma può manifestarsi in ambo i sessi a qualsiasi età. L’incontinenza urinaria può essere causata da determinate condizioni o patologie come:

    • Uretrite; 
    • Prolasso dell’utero; 
    • Infezioni alle vie urinarie o interventi chirurgici;
    • Patologie del sistema nervoso;
    • Assunzione di alcuni farmaci.

    Poliuria

    Quando la minzione diventa molto frequente e le urine giornaliere sono troppo abbondanti rispetto alla quantità giornaliera indicata, parliamo di poliuria. Questa condizione può essere associata a cause endocrine (diabete mellito) renali, metaboliche, psicologiche (se si assume compulsivamente troppa acqua), l’assunzione di alcuni farmaci diuretici oppure malattie croniche come l’anemia falciforme. Alla poliuria possono essere associate alcune malattie come:

    • Anafilassi; 
    • Cancro alla prostata; 
    • Diabete
    • Iperparatiroidismo;
    • Ipertrofia prostatica benigna;
    • Prostatite.

    Oliguria e Anuria

    L’oliguria, sintomo che precede spesso l’anuria è una escrezione urinaria inferiore ai 500 ml ogni 24 h. Oliguria e Anuria sono causate principalmente da un’insufficienza renale acuta. Nei casi di anuria si arriva addirittura ad una ostruzione quasi completa delle vie urinarie che quindi ostacola notevolmente la minzione. Entrambe possono essere causate da cause:

    • Pre-renali: una ridotta perfusione renale a causa di una riduzione del volume plasmatico dovuto a sanguinamento, ustioni, vomito, diarrea persistente, occlusione dell’arteria renale, sepsi, farmaci o sindrome epato renale; 
    • Renali: in questo caso anuria e oliguria possono essere dovute da una cattiva gestione delle cause pre-renali, conducendo ad un danno renale. Tuttavia possono essere dovute a nefriti interstiziali acute, glomerulonefriti acute, vasculite, chirurgia renale;
    • Post-renali: l’anuria può presentarsi improvvisamente dovuta a ostruzione delle vie urinarie che ostacolano la minzione.

    Sindrome della vescica timida o Urofobia

    Fare pipì davanti ad altre persone, in bagni pubblici con molti astanti esterni, o all’aperto (con la paura di essere visti) per molti può non essere un problema, ma per alcune persone può causare un vero e proprio blocco. Parliamo di Urofobia, o sindrome della vescica timida e sì, esiste davvero. Non è solo la paura o la fobia di urinare davanti ad altre persone (per un uomo può diventare un problema con gli orinatoi pubblici) ma può essere anche la paura di farlo al chiuso se nelle vicinanze il soggetto avverte la presenza di altre persone. Per questo disturbo, meramente psicologico, non esistono cure definitive ma un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere davvero efficace. Anche perché non andare a fare pipì può essere davvero deleterio per il nostro organismo: trattenerla oltre le sei/otto ore può danneggiare la funzionalità della parete vescicale e aumentare il rischio di infezioni. Quindi, se ti scappa, non trattenerla!

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