In circa la metà dei casi di infertilità di coppia, il fattore determinante è l’infertilità maschile. Le cause di questa condizione sono varie: può succedere infatti che patologie, cure farmacologiche e, in molti casi, anche lo stile di vita impediscano o rendano difficile il concepimento naturale. L’infertilità è però diversa dalla sterilità, ed esistono trattamenti che possono migliorare la ridotta capacità riproduttiva dei soggetti che ne soffrono.
Negli ultimi anni i problemi di infertilità sono in aumento e riguardano anche soggetti in giovane età; per questo è fondamentale tenere in considerazione che la prevenzione in molti casi è possibile, soprattutto attraverso abitudini di vita sane.
Infertilità maschile: di cosa si tratta
Nel caso in cui una coppia non riesca a concepire naturalmente dopo un anno di rapporti in numero adeguato e non protetti, si parla di infertilità di coppia. In circa la metà dei casi il cofattore determinante riguarda l’uomo.
In Italia si calcola che il 15% delle coppie abbia problemi di infertilità e nel mondo il 10-12%. Per quanto riguarda i casi in cui l’infertilità è data dal cofattore maschile, studi recenti indicano che negli ultimi quarant’anni la qualità dello sperma è drasticamente peggiorata, portando a un calo della fertilità nel 7% della popolazione maschile.
Su tutto questo influisce anche l’età, sempre più avanzata, alla quale si decide di avere il primo figlio, ma, in larghissima parte, anche lo stile di vita, come avremo modo di approfondire.
Sintomi dell’infertilità maschile
Il principale sintomo dell’infertilità maschile è l’incapacità, dopo un anno di rapporti non protetti, di concepire naturalmente con la propria partner.
Visto che la capacità riproduttiva nell’uomo è legata all’erezione e all’eiaculazione, anche disfunzioni sessuali come la disfunzione erettile o l’eiaculazione retrograda possono essere sintomi di infertilità maschile.
Quando invece l’infertilità è legata a stati infettivi o infiammatori, si possono presentare urgenza nella minzione e bruciore sia nella minzione che nell’eiaculazione, mentre se è causata dal varicocele (la dilatazione delle vene testicolari) si può avvertire un peso a livello dello scroto.
Quindi l’infertilità maschile non ha, se non in casi circoscritti, sintomi specifici, e la diagnosi spesso arriva solo nel momento in cui ci si desidera e si cerca un figlio.
Cause dell’infertilità maschile
Come abbiamo accennato, l’età in cui le persone hanno il primo figlio è sempre più alta, sia per scelte personali che per l’instabilità del contesto economico e sociale. Influisce poi moltissimo sulla fertilità maschile (e femminile) lo stile di vita. In particolare, a causare un calo della fertilità nell’uomo, sono:
- fumo
- utilizzo di sostanze stupefacenti
- abuso di alcol
- eccessiva attività fisica
- obesità
- estrema magrezza
- utilizzo di pantaloni troppo attillati, perché causano un eccessivo aumento della temperatura nella zona genitale
- vita sedentaria
Esistono però anche cause cliniche che possono portare a una condizione di infertilità. Fra queste troviamo:
- febbre: può ridurre la capacità riproduttiva fino a due/tre mesi
- stati infiammatori o infettivi delle vie seminali, che possono causare danni all’apparato riproduttivo
- varicocele: una dilatazione delle vene testicolari che provoca danni al DNA degli spermatozoi
- farmaci, come gli antitumorali, gli antidepressivi e quelli prescritti per il colesterolo e la pressione alta
- traumi della zona genitale
- conseguenze di operazioni chirurgiche all’apparato urogenitale
- alterazioni ormonali (ad esempio l’iperprolattinemia)
- disfunzioni sessuali, come:
- disfunzione erettile
- eiaculazione retrograda: lo sperma va nella vescica anziché nel pene, impedendo di fatto un’eventuale fecondazionepatologie croniche, come insufficienza renale
- malattie genetiche come la fibrosi cistica
- una patologia immunologica per cui gli anticorpi non riconoscono gli spermatozoi come cellule endogene e quindi ne alterano il movimento e le funzioni
- malattie sessualmente trasmissibili, come il Papilloma virus, la sifilide, la gonorrea, la clamidia
- criptorchidismo, ovvero la mancata discesa dei testicoli entro l’anno di età
Anche l’esposizione ambientale a sostanze tossiche (pesticidi, vernici, radiazioni elettromagnetiche) sia da adulti sia del feto può diminuire le future capacità riproduttive.
Infine, per circa il 30% dei casi di infertilità maschile non si riesce a individuare la causa, nonostante gli approfondimenti diagnostici. Questi comprendono:
- spermiogramma: un esame che indica varie caratteristiche dello sperma e degli spermatozoi che contiene
- esame batteriologico, per individuare un’eventuale infezione batterica
- ecografia della zona genitale
- analisi genetiche
- biopsia testicolare
Trattamenti per l’infertilità maschile
Come abbiamo appena visto, l’infertilità maschile può essere dovuta a innumerevoli cause, che alterano la produzione di spermatozoi. Questi possono essere assenti, non abbastanza numerosi, non sani, incapaci di nuotare, immaturi o di una forma non consona alla fecondazione. In altri casi può esserci invece un’ostruzione delle vie urogenitali.
Non sempre, però, l’infertilità maschile rende impossibile il concepimento naturale. In base al motivo della ridotta capacità riproduttiva, il medico prescriverà:
- un trattamento eziologico, quindi mirato alla causa specifica, ad esempio un intervento chirurgico in caso di varicocele
- un trattamento empirico, nel caso in cui la causa non sia stata individuata. Nell’impossibilità di una diagnosi certa si agisce cercando di migliorare in modo generico la qualità e la quantità degli spermatozoi, spesso attraverso la somministrazione di antiossidanti
Se invece la causa è un’infezione o un’infiammazione, la terapia sarà a base di antidolorifici e antinfiammatori, mentre se c’è un’alterazione ormonale si agirà con una terapia ormonale sostitutiva.
L’infertilità maschile può essere però causata anche da un concatenarsi di fattori clinici e ambientali, insieme ad abitudini scorrette.
Come prevenire l’infertilità maschile
Uno stile di vita sano è il primo passo per prevenire l’infertilità maschile e, in generale, assicurare il benessere di tutto l’organismo.
Avere una dieta sana ed equilibrata, fare attività fisica, dormire a sufficienza, insieme a non fumare, non fare uso di sostanze stupefacenti, non fare un consumo eccessivo di alcol sono infatti i capisaldi per la salute.
Anche fare visite di controllo con regolarità è un modo per prevenire molte cause di infertilità, abitudine poco diffusa nella popolazione maschile. Se fino al 2005 la visita per il servizio di leva obbligatorio era un’occasione di screening, adesso è necessario un piano di prevenzione che coinvolga gli individui in prima persona.
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