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Ibuprofene: utilizzo nella pratica sportiva

Gli effetti dell’ibuprofene prima, durante e dopo lo sport

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    Una sana alimentazione e una corretta attività fisica sono, da sempre, il mantra preferito di chi insegue (o almeno ci prova) una vita salutare e disciplinata. Slogarsi la mandibola degustando un ottimo succo a base di cranberry pare quasi impossibile, ma un infortunio, anche molto lieve, durante la pratica sportiva, è un’eventualità tutt’altro che banale e improbabile.

    L’ibuprofene, un prezioso alleato dalle ormai note doti antidolorifiche e antinfiammatorie, potrebbe anche in questa evenienza correre in nostro soccorso.

    Come funziona l’ibuprofene?

    L’ibuprofene è un principio attivo che rientra nella famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed è dotato di proprietà antipiretiche, analgesiche e antinfiammatorie. Queste proprietà lo rendono molto utilizzato in caso di febbre, reumatismi, dolori mestruali, emicrania e molti altri fastidi.

    L’ibuprofene, come anche altri farmaci antinfiammatori non steroidei, agisce inibendo l’enzima responsabile del trasporto di informazioni ai nocicettori, ovvero quelle particolari cellule nervose responsabili della percezione del dolore. Per la precisione, l’Ibuprofene è un inibitore non selettivo della cicloosigenasi (COX), la COX-1 e la COX-2. L’attività analgesica, antipiretica e antinfiammatoria dell’ibuprofene e degli altri FANS è dovuta principalmente all’inibizione della COX-2, mentre l’inibizione della COX-1 è la causa principale per quanto riguarda gli effetti indesiderati sul tratto gastrointestinale. 

    Utilizzi in ambito sportivo

    Proprio in virtù delle sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, l’ibuprofene si è dimostrato più volte utile nel contrastare gli effetti negativi di traumi e infortuni. Diverse ricerche hanno dimostrato come le compresse di ibuprofene abbiano avuto un effetto significativo sugli infortuni sportivi. Inoltre è risultato molto efficace nel trattamento delle lesioni motorie, cosa che può essere dovuta anche al suo effetto sfiammante, atto a placare la reazione infiammatoria come ad esempio l’edema periradicolare.

    Ibuprofene e miglioramento delle performance

    Prendere l’ibuprofene prima dello sport può essere considerato doping? Certo che no, ma uno studio sull’effetto dell’ibuprofene sulla funzione muscolare, ematologica, renale, sull’equilibrio idrico, dolore e prestazioni durante intense e lunghe corse, ha evidenziato dei fattori interessanti.

    Lo scopo di questo studio era di valutare l’effetto dell’uso profilattico di antinfiammatori non steroidei, come i farmaci a base di ibuprofene (FANS), su: prestazioni fisiche, muscoli, risposta del fegato e dei reni, sul dolore acuto e sullo stato di idratazione dei partecipanti ad una gara di lunga distanza su percorsi di montagna.

    Il campione consisteva di 20 maschi diviso casualmente in due gruppi: un gruppo di controllo e un gruppo sperimentale. Al gruppo sperimentale è stata somministrata una capsula di ibuprofene (400 mg) quindici minuti prima dell’inizio della gara e di nuovo dopo 5 ore di gara, se il percorso non era ancora stato completato.

    Si è osservato che l’assunzione di ibuprofene non ha ridotto i danni muscolari durante la competizione, ma ha mantenuto la potenza muscolare delle gambe, probabilmente riducendo il dolore muscolare. Questo perché l’aumento del dolore e dell’affaticamento sono correlati all’infiammazione e l’ibuprofene, viste le sue virtù antinfiammatorie e analgesiche, riesce a ridurre l’infiammazione e l’eccitabilità dei recettori del dolore nei tessuti danneggiati.

    Tuttavia l’uso dei FANS è controverso, perché inibiscono l’attività delle cellule satellite, potenzialmente inibendo anche l’adattamento muscolare all’esercizio fisico e causando alterazioni emodinamiche.

    Gli antinfiammatori non steroidei, in quanto consentiti dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA), sono comunemente usati da corridori, maratoneti e trail runner per migliorare le prestazioni negli eventi di resistenza eseguiti su grandi distanze.

    Un numero, seppur limitato, di casi ha evidenziato come l’uso di FANS non incida in maniera decisiva sulle prestazioni, ma può comportare qualche rischio per quanto riguarda gli effetti collaterali.

    In conclusione, lo studio ha dimostrato come non esistano differenze estremamente significative tra atleti sottoposti e non alla somministrazione del farmaco, ma che comunque la tolleranza al dolore e all’affaticamento muscolare sono state nettamente superiori nei partecipanti del gruppo sperimentale (con ibuprofene). Tuttavia, anche la possibile insorgenza di effetti collaterali rimane un punto importante da tenere a mente, uno fra tutti la riduzione dei benefici e delle prestazioni nel tempo.

    Ibuprofene prima dello sport?

    Per traumi, dolori muscolari e infiammazioni dovute ad un’intensa attività sportiva, possiamo trovare nel buon vecchio ibuprofene una fonte di sollievo, ma senza abusarne e ricorrendo al proprio medico o farmacista per ogni dubbio e necessità. L’utilizzo di ogni mezzo a nostra disposizione non è di per sé né buono né cattivo, ma sicuramente può esserlo l’uso che decidiamo di farne.

    Fonti

    Boletín de Malariología y Salud Ambiental 

    Cabdirect.org

    Research Gate

    Journal of Strength and Conditioning Research Publish Ahead of Print DOI: 10.1519/JSC.0000000000002502

    Rao, EE. Knaus, Evolution of nonsteroidal anti-inflammatory drugs (NSAIDs): cyclooxygenase (COX) inhibition and beyond., in J Pharm Pharm Sci, vol. 11, nº 2, 2008, pp. 81s-110s, PMID 19203472

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