Come fare il bagno al gatto

Scopriamo insieme se è opportuno o meno lavare il gatto, in che modo farlo e ogni quanto.

gatto avvolto in asciugamano

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    Si sa, l’eccezione conferma la regola e questo vale anche quando si parla di gatti e acqua!

    Seppur nella maggior parte dei casi i felini rifuggono l’acqua e la sua esplorazione, capita talvolta di imbattersi in mici che non disprezzano il bagnetto, dimostrando anche una certa gioia e tranquillità con l’ambiente acquatico.

    Ma per tutti quei gatti invece che temono l’acqua e vorrebbero vederla rilegata soltanto all’interno della ciotola, come fare se vogliamo lavarli?

    E soprattutto, è necessario lavare il gatto?

    Cerchiamo di rispondere ad ognuna di queste domande, offrendo anche qualche consiglio per rendere piacevole il bagnetto – occasionale – per il nostro micio.

    Lavare il gatto: quando, come e perché

    Il gatto è un animale estremamente pulito ed attento per natura alla sua igiene

    Quante volte vi è capitato di imbattervi in un micio intento a pulirsi – attraverso il leccamento – pelo, ciuffi e zampette, con la meticolosità di un’estetista?

    Il gatto effettua quotidianamente una vera e propria toelettatura, ma talvolta, soprattutto nel caso dei gatti a pelo lungo o accesso al giardino e agli spazi esterni, può essere necessario un aiutino esterno.

    Il pelo del gatto può infatti essere depositario di polvere e sporcizia e non sono esenti, se non prevenute, le infestazioni di parassiti come zecche, pulci o pidocchi.

    Il lavaggio è necessario soprattutto nel caso di:

    • mici che hanno subito un intervento e sono pertanto costretti a utilizzare un collare elisabettiano che non permetterebbe loro una adeguata pulizia a causa della difficoltà dei movimenti;
    • gatti anziani che, come capita per le persone, possono avere bisogno di una cura e attenzione maggiore;
    • gatti che sono stati esposti a sostanze untuose, appiccicose o tossiche (olio, colla, resina, catrame, colori o vernici, veleni): leccandosi il gatto potrebbe ingerire le sostanze nocive intrappolate nel suo mantello, pertanto è bene intervenire con un lavaggio accurato e profondo, che eviti ogni rischio di contaminazione.

    Ogni quanto lavare il gatto

    La frequenza con cui possiamo fare il bagnetto al nostro gatto è variabile e dipende da fattori come:

    • il tipo di pelo del gatto: lungo, corto, riccio;
    • il suo stile di vita: se vive in casa o ha accesso a spazi esterni come un giardino;
    • a seconda della stagione.

    Un gatto a pelo medio-lungo avrà bisogno di essere lavato in media ogni 2-3 settimane, a differenza dei gatti a pelo corto per cui sarà sufficiente un bagnetto una volta ogni due mesi circa.

    Lavaggi frequenti o con prodotti non specifici potrebbero inoltre danneggiare il mantello e la salute del gatto, oltre che sottoporlo ad una dose di stress non necessaria, specie nel caso in cui il nostro micio non sia particolarmente water-friendly.

    Se il gatto ha paura dell’acqua

    Per comprendere il cattivo rapporto tra felini ed acqua è bene conoscere la composizione del mantello del nostro amico Figaro.

    Il sottopelo del gatto infatti tende ad assorbire i liquidi

    Un gatto bagnato è un gatto lento nei movimenti, più impacciato e pertanto più facile preda dei predatori e pericoli esterni che in un contesto non domestico incontrerebbe.

    Pertanto il suo rifiuto dell’acqua non è puramente paura ma puro istinto di sopravvivenza!

    Per abituare il gatto al contatto con l’acqua e alla pratica del bagnetto servirà quindi tanta, tanta ed ancora tanta pazienza.

    Il gatto, che per indole è un animale estremamente pulito, è difficilmente pronto o preparato alla pratica del bagnetto in quanto per sua natura utilizza altre tecniche e strategia per prendersi cura della propria igiene, tipo il leccamento.

    Pertanto è necessario essere pazienti in questa fase di conoscenza e sperimentazione del bagnetto, cercando di rassicurare il gatto con gesti affettuosi, movimenti lenti e circoscritti, oltre che con un tono di voce pacato.

    E’ importantissimo:

    • evitare di mettere il gatto sotto il getto dell’acqua corrente;
    • evitare di bagnare le zone più sensibili del suo corpo, come occhi, orecchie e musetto:
    • non frizionarlo a contropelo.

    Questi comportamenti potrebbero infatti infastidirlo o spaventarlo, portandolo alla fuga.

    L’asciugatura è un altro dei momenti a cui prestare attenzione.

    E’ preferibile infatti utilizzare un phon silenzioso o una stufetta di tipo termoconvettore, prima abituando l’animale al rumore che provoca la loro accensione ed in seguito indirizzando il getto di calore verso il mantello.

    Abituare un gattino o un gatto giovane al bagnetto sarà certamente più facile di abituarvi un gatto più adulto, grazie all’estrema curiosità dei cuccioli che potrebbero vedere nel momento del bagnetto un’ottima opportunità di gioco.

    I passaggi del bagnetto del gatto

    Per affrontare il momento del bagnetto del nostro amato gatto con una maggiore serenità, possiamo:

    • procedere in primis con la spazzolatura del pelo, così da rimuovere eventuali nodi e tranquillizzare il micio sotto i passaggi delicati della spazzola;
    • dopo avere preparato un bacinella contenente 10-15 cm di acqua tiepida (la temperatura ideale è di 38-39°C), possiamo provare ad immergervi delicatamente il gatto. Possiamo altrimenti scegliere come luogo del bagnetto la doccia, la vasca da bagno o il lavandino;
    • procediamo bagnando il mantello e frizionandolo (ricorda: mai a contropelo!) con uno shampoo specifico per felini, evitando la zona del muso, degli occhi e delle orecchie;
    • risciacqua il gatto eliminando ogni residuo di shampoo con la massima attenzione;
    • infine avvolgi il gatto in un telo caldo, preferibilmente un panno morbido in microfibra, tamponando delicatamente il pelo così che l’asciugamano assorba l’acqua in eccesso;
    • termina l’asciugatura utilizzando un phon silenzioso o una stufetta termoconvettore.

    Una volta acquisiti questi passaggi è bene ricordare però la regola più importante: non insistere.

    Se il gatto rifiuta l’acqua, ne è spaventato o mostra segni di stress e di evidente disagio, è bene abbandonare prontamente l’idea del bagnetto.

    Possiamo in alternativa, per mantenerlo nella sua pratica di pulizia, utilizzare un panno leggermente inumidito da passare sul mantello, le salviette umidificate o eventualmente uno shampoo secco specifici per animali.

    Non utilizzare mai shampoo o detergenti per uso umano sugli animali, poiché potrebbero irritare o danneggiare la cute dell’animale.

    Nella scelta dei prodotti da utilizzare e circa le corrette modalità di utilizzo, è preferibile rivolgersi al proprio medico veterinario, così da fugare ogni dubbio ed effettuare un bagnetto “sicuro”.

    La strategia a lungo termine migliore

    Utilizzare regolarmente un trattamento antipulci specifico per gatti è il modo migliore per proteggerlo da infestazioni parassitarie.

    Questa cura preventiva associata alla cura maniacale che il gatto mette nella propria toelettatura quotidiana, saranno la combo migliore e più a lungo termine – senza aver bisogno di un vero e proprio bagnetto – per l’igiene e la salute del tuo gatto.

    Fonti

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