Hai mai sentito parlare di questa specifica tartaruga? Il suo appellativo può dire molto delle sue peculiarità, ma non per questo ci dobbiamo far spaventare: anche questa tartaruga ha i suoi lati deboli.
E chi dice che le tartarughe sono lente, beh, dovrebbe vedere lo scatto improvviso che effettuano per azzannare la preda! Attenzione al suo morso: la tartaruga azzannatrice è molto attratta dalle dita delle mani…
La Chelydra Serpentina: Habitat e stile di vita
Il suo nome scientifico (Chelydra Serpentina) può già fornisci qualche interessante caratteristica di questo particolare rettile: la sua forma è quella di una tipica testuggine, a corazza spessa, ma la sua natura di predatore la rende molto simile ad un serpente: agisce velocemente e in fretta contro le sue vittime, tramite un rapidissimo “morso a scatto”.
La tartaruga azzannatrice predilige acqua dolce, stagni, acque poco profonde ed è originaria del Sud America. Quando si trova in acqua, tende a scappare per difesa d’istinto, mentre quando la trovi sulla terra ferma, fai attenzione: è il momento in cui è più aggressiva, perché sta cercando la sua prossima preda.
Si nutre prevalentemente di altri animali, mammiferi e non; ma predilige anche la Lemna minor, una pianta detta “lenticchia ad acqua” per la sua forma piccola e ovale, tipica dei canali e dei fossi per l’irrigazione (in Italia, è molto diffusa nella Pianura Padana).
Le tartarughe azzannatrici si accoppiamo nei mesi più caldi come le testuggini più comuni, in quanto durante l’inverno vanno in letargo. Depongono molte uova (da 25 a 100) e la covata avviene sotto buche scavate nel terreno dai loro lunghi artigli. L’incubazione dura circa 60 giorni dalla loro deposizione.
Come riconoscere la tartaruga azzannatrice
La forma della tartaruga azzannatrice ti consente di riconoscerla molto bene rispetto alle altre testuggini comuni. Possono arrivare fino a 50 cm di lunghezza del carapace, e pesano fino a 40 kg. Questo ci consente di riconoscere molto bene la nostra Chelydra Serpentina, perché nel caso di un esemplare molto grande è ben visibile la sua presenza per tenersene a dovuta distanza. Il loro peso è dovuto, anche, a quanto sono stati in cattività: in assenza di controllo, queste tartarughe tendono a ingerire ciò che trovano disponibile, senza avere un vero e proprio controllo del cibo.
Il loro carapace è molto increspato e robusto, la forma della testa assomiglia a quella di un serpente comune. Hanno un collo abbastanza spesso, in quanto devono avere una muscolatura importante per permettergli di sferrare i loro morsi. La coda è più lunga delle tartarughe comuni.
Il morso della tartaruga azzannatrice
Può sembrare innocua, eppure, i suoi morsi hanno davvero tolto qualche dita a chi è incappato in lei e non ha fatto attenzione.
Quando sei sicuro che stai avendo a che fare con una tartaruga azzannatrice, è necessario prendere le dovute precauzioni.
Cosa fare se trovi una tartaruga azzannatrice
Il consiglio è quello di evitare il contatto con loro. Se l’animale non è in difficoltà, lascia che percorra la sua strada! Se invece è fondamentale per la sua sopravvivenza il tuo intervento, Segui i consigli qui sotto.
- Prima di tutto, copri tutte le parti del corpo e utilizza guanti spessi! Possono fare la differenza nel caso di uno scatto improvviso da parte dell’animale. In alternativa, utilizza un giubbotto o una maglia per proteggere le tue mani.
- Fai attenzione a come sollevi l’animale: non partire dalla coda, perché puoi arrecare danno alla colonna vertebrale dell’animale, facendogli male.
- Attenzione anche ai lati, perché il collo della tartaruga azzannatrice è molto mobile: riesce ad allungarsi fino ai piedi posteriori per sferrare il suo morso a scatto.
- Afferralo, dunque, dalle zampe posteriori: precisamente tra le zampe e la coda.
- Se hai una coperta, ancora meglio: maneggerai meglio l’animale senza il rischio di un morso.
Tieni a mente che questa particolare tartaruga non è consigliata come animale da compagnia, anzi, in Italia la sua vendita è vietata. La loro presenza danneggia gli habitat circostanti e, addirittura, può essere pericolosa per chi alleva animali come papere, anatre e uccelli nei pressi di corsi di acqua dolce.
La loro presenza è sempre più esigua, in quanto le associazioni animalistiche si impegnano a salvaguardare l’ambiente rimuovendo gli esemplari ritrovati nei pressi di fiumi di acqua dolce.
Qualora dovessi imbatterti in questa specie, dunque, il consiglio è quello di chiamare il prima possibile il Corpo Forestale locale per un intervento tempestivo.
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