Wearable: quando la salute è a portata di polso

I Wearable saranno al centro della rivoluzione sanitaria nel prossimo 2023. Vediamo insieme cosa e come stanno cambiando il mondo della healthcare

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    Wearable: cosa sono e a cosa servono

    Con Wearable Device, o dispositivi indossabili, si fa riferimento a quella tipologia di dispositivi elettronici che vengono portati a contatto con il corpo. Solitamente indossati al polso, tra questi troviamo gli smartwatch, i famosi “orologi intelligenti”, i braccialetti (smartband) o altri tipi di dispositivi indossabili come i visori di realtà aumentata. Interfacciabili con il proprio smartphone via Bluetooth, i Wearable sono dotati di sensori per il tracciamento dei dati biometrici, legati ad esempio all’attività fisica, cardiaca e del sonno, che il dispositivo raccoglie e ci segnala sotto forma di notifica.

    Ma in che modo questi dispositivi stanno influenzando l’assistenza sanitaria e il modo di approcciarsi alla healthcare?

    5 modi in cui i Wearable trasformeranno l’assistenza sanitaria nel 2023

    E’ stato lo stesso Andrew Rickman, CEO di Rockley Photonics – un importante fornitore di Apple – a spiegare perché i dispositivi indossabili saranno al centro di una rivoluzione sanitaria nel prossimo 2023. Una specie di “clinica al polso” è quanto la Rockley Photonics ha in mente di realizzare, grazie al nuovo sistema di sensori digitali pensati per il monitoraggio delle condizioni di salute e dei parametri vitali, per cui sarà possibile monitorare parametri come la temperatura corporea, i livelli glicemici, la pressione sanguigna, il tasso alcolemico e l’idratazione del soggetto e tanto altro ancora.

    Nel 2023 i dispositivi indossabili, le tecnologie di AI e i sensori avanzati potranno, insieme, influire e modificare positivamente il concetto odierno di “assistenza sanitaria” aiutando milioni di pazienti nella diagnostica e nella gestione di una serie di malattie croniche, evitando così alcune gravi condizioni di salute.

    Saranno circa 320 i milioni di dispositivi indossabili per la salute e per il benessere che verranno utilizzati già entro la fine del 2022 dai consumatori di tutto il mondo, stando a quanto previsto dalla Deloitte Global, previsione in aumento nel 2024 quando la richiesta dovrebbe essere di circa 440 milioni, in concomitanza col rilascio dei nuovi dispositivi e di una maggiore self-confidence da parte degli operatori nell’utilizzo di queste nuove realtà.

    La tecnologia giocherà un ruolo sempre più essenziale quindi nell’aiutare le persone a star bene e a prendersi cura della propria salute.

    Vediamo insieme i cinque punti in cui i dispositivi indossabili cambieranno l’assistenza sanitaria:

    1. L’utilizzo di wearable apporterà un miglioramento del monitoraggio continuo e non invasivo dei biomarcatori. Ma cosa sono i biomarcatori? I biomarcatori (o biomarker) sono degli indicatori biologici (ad esempio una proteina o una sequenza di DNA) che sono correlati ad una determinata malattia o che rispondono a un dato trattamento. Per essere considerati validi, i marcatori devono poter essere misurati con precisione, affidabilità e in tempi rapidi e devono essere in grado di predire la presenza di una malattia nel soggetto in questione o la sua evoluzione – possedendo quindi un alto “valore prognostico” o “predittivo” – o essere in grado di dare indicazioni sulla tipologia di farmaco più indicato da utilizzare per il paziente in questione. Infatti i biomarcatori possono essere marcatori di malattia o di risposta al trattamento.

    A differenza dei metodi odierni per cui per misurare i livelli di glucosio nel sangue bisogna prelevare il sangue direttamente dal dito o per cui la pressione sanguigna può essere misurata soltanto in presenza, grazie ai dispositivi indossabili di nuova generazione alimentati da biomarcatori avanzati sarà possibile procedere da remoto e in modo non invasivo. In questo modo il paziente sarà costantemente aggiornato sul suo stato di salute, come ad esempio nel caso di un innalzamento o abbassamento dell’indice glicemico, e di conseguenza potrà intervenire ad esempio apportando modifiche istantanee alla sua routine e/o, laddove il caso lo richiedesse, di rivolgersi prontamente al proprio medico.

    Stessa cosa sarà possibile nel monitoraggio e nella misurazione della pressione sanguigna, così da prevedere meglio la possibilità e la probabilità di contrarre un ictus o un infarto o di monitorare la propria salute cardiovascolare generale. Tutto sempre in vista di una prevenzione ottimale;

    1. Oltre al monitoraggio dei singoli biomarcatori, la possibilità di monitorare più biomarcatori contemporaneamente ci permetterebbe di ottenere un quadro completo della saluta totale di una persona (rilevare contemporaneamente la salute corporea interna, l’idratazione corporea, la pressione sanguigna, i “comportamenti” di glucosio, lattosio…) offrendo informazioni fondamentali sulla nostra salute olistica;
    2. Potendo monitorare il proprio stato di salute grazie ai biomarcatori vitali 24 ore su 24, 7 giorni su 7, l’assistenza sanitaria diventerà più “proattiva” e non più confinata al controllo di routine annuale al quale ci sottoponiamo solitamente e ai test standard che forniscono solo una fotografia momentanea nel nostro corpo nel momento del controllo, ma non ci danno un quadro completo e continuo sulla nostra salute. La tecnologia indossabile sarà invece abbastanza potente da fornici rapidamente e quotidianamente i dati di cui abbiamo bisogno, permettendoci di intervenire per tempo nel caso di cambiamenti sospetti;
    3. Con i dispositivi indossabili sarà possibile portare il monitoraggio al di fuori degli ospedali e finalmente dentro casa, utilizzando dispositivi e piattaforme portatili e sempre meno invadenti a cui poter connettersi ovunque, mantenendo la stessa qualità di informazioni pur accedendovi da casa. Uno sviluppo della telemedicina tale che consentirà ai pazienti di continuare a seguire il proprio stile di vita nel mentre che gli operatori sanitari saranno impegnati nell’analisi e rielaborazione dei dati raccolti dai dispositivi;
    4. Infine, ma non per importanza, i dispositivi indossabili con AI renderanno l’assistenza sanitaria più efficace e puntuale nell’interpretazione dei dati, dando così la possibilità a pazienti e operatori sanitari di agire in maniera più mirata. Tutto questo sarà possibile grazie all’enorme raccolta dati e di informazioni che i dispositivi indossabili stanno svolgendo dai polsi di milioni di consumatori.

    Infatti queste conoscenze porteranno a una maggiore consapevolezza circa lo stato di salute del singolo e, più in grande, della collettività, comprendendo anche a livello macro come la sanità pubblica può intervenire sul micro.

    Il futuro è già ora?

    Se finora siamo stati abituati ad approcciarci ai dispositivi wearable solo nell’ambito del fitness e del benessere, per tenere traccia dei nostri passi, della nostra frequenza respiratoria o per monitorare la qualità del nostro sonno, a breve potremmo abituarci a una più vasta e profonda utilità dei dispositivi indossabili, che passerebbero dall’essere dei device di lifestyle a dispositivi che possono davvero cambiare – e a volte salvare – le nostre vite.

    Il futuro è a portata di mano? Di sicuro, in anteprima sui nostri polsi.

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