Come diceva Buzz Lightyear, “Verso l’infinito e oltre”. E sicuramente con Sushi Singularity si va persino oltre l’infinito perché qui si toccano alti livelli di fantascienza. Chi avrebbe mai pensato che il sushi e le stampanti 3D potessero convivere nello stesso piatto?
Sushi Singularity: il sushi del futuro
Alzi la mano chi è andato almeno una volta al sushi. Chi più e chi meno, tutti hanno assaggiato questo piatto esotico e dalle proprietà nutritive così vantaggiose per l’organismo. Il pesce, ricco di Omega-3, e le verdure sono infatti alimenti molto salutari che però è bene prendere con le giuste accortezze, soprattutto quando si tratta di pesce crudo. Infatti gli alimenti crudi devono essere adeguatamente abbattuti per non diventare dannosi per il nostro organismo. Questo piatto, che in Giappone è considerato quasi di lusso, è molto salutare, ma lo può diventare ancora di più se viene realizzato su misura per il cliente. Com’è possibile questo? È qui che si sfocia nella fantascienza. Sappiamo bene come la cultura giapponese sia tra le più conosciute e ricche, sia dal punto di vista mediatico e culinario, sia dal punto di vista tecnologico. Dalla terra del Sol Levante arrivano costantemente modelli di intelligenze artificiali che si occupano dei bisogni primari delle persone. Uno degli esempi più recenti è Gatebox, un assistente virtuale molto simile ad Alexa che può prendere la forma di un personaggio dell’animazione giapponese a proprio piacimento. Ma non si è fermata soltanto a questo. Nel 2018 è iniziata una rivoluzione gastronomica che unisce tecnologia e cibo: si tratta del Sushi Singularity, il primo ristorante di sushi completamente digitale. Come funziona? I piatti di sushi vengono “sfornati” grazie ad apposite stampanti in 3D, seguendo una serie di campioni biologici e dati biometrici personali così da realizzare il sushi perfetto per il cliente. Può sembrare impossibile, ma non è così. Open Meals, una società che da sempre lavora nell’ambito culinario e nelle tecnologie, ha realizzato un concept restaurant durante la dimostrazione al SXSW, dove ha mostrato dei campioni di sushi stampati in 8-bit che faranno parte della nuova rivoluzione gastronomica mondiale. A permettere tutto questo è la FFM, ovvero la Food Fabrication Machine, una cucina high-tech che unisce meccanica e digitale grazie all’utilizzo della FOS (Food Operation System), un sistema che permette di scomporre gli elementi costitutivi di un alimento e di riprodurli in scala centimetrica attraverso algoritmi basati sulle sue caratteristiche fisiologiche, come ad esempio la texture, la forma o gli odori. Ma non è finita qui: Sushi Singularity offre ai clienti un servizio di personalizzazione delle portate. Dopo la prenotazione, viene effettuato un “health test” che scansiona le carenze nutrizionali del cliente; le informazioni vengono poi trasferite ai database di FFM, che provvede a realizzare una serie di piatti appositi, realizzati anche in base ai gusti del cliente. Certo, questa non è la prima volta che dei cibi vengono scansionati e realizzati con apposite stampanti 3D, tuttavia Sushi Singularity potrebbe essere realmente il primo ristorante in grado di predisporre queste nuove tecnologie al grande pubblico. La maggior parte dei progetti di Open Meal sono basati sulla tradizione culinaria giapponese: tra le varie proposte c’è appunto il Wagashi, un dolce giapponese spesso servito con il tè verde, qui stampato in 3D per una dimostrazione diretta. Ogni pezzo realizzato da Sushi Singularity è una creazione artistica che lascia a bocca aperta. Purtroppo la data di apertura del ristorante è ancora incerta. Sul sito non è stata ancora data alcuna informazione sull’effettiva inaugurazione di questa nuova frontiera della ristorazione, ma esistono numerose foto e video dimostrativi che riescono a dare un’idea precisa di quello che un giorno potremo andare a toccare con mano. E, soprattutto, con lo stomaco.
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