Cos’è e come funziona il Test della Saliva
Il test della saliva aiuta ad identificare i soggetti positivi ad una determinata patologia. Si tratta di un test semplice e rapido da eseguire, con cui si ottiene una raccolta dei campioni meno invasiva rispetto alle più comuni estrazioni venose, richieste ad esempio per le analisi del sangue. Il test della saliva è svolto usando principalmente tre tecniche:
- la Tecnica Elisa, ovvero Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay, un test diagnostico medico molto sensibile per quantificare le proteine solubili che può rilevare se un determinato anticorpo o antigene è presente nel paziente;
- la Tecnica PCR, basata sulla reazione a catena della polimerasi (un enzima coinvolto nella polimerizzazione degli acidi nucleici, quali DNA e RNA);
- la Tecnica HRMS, il cui acronimo sta per High Resolution Mass Spectrometry, che prevede una spettrometria di massa (MS) ad alta risoluzione, una tecnica utilizzate nell’identificazione e nell’analisi in tracce di sostanze sconosciute.
Queste metodologie, attraverso la raccolta di un campione salivare in provette sterilizzate e una conseguente precisissima analisi in laboratorio, permettono di identificare specifiche molecole, come ad esempio il cortisolo, la proteina C reattiva (CRP) o le immunoglobuline di tipo A. Altri metodi – come quello per lo screening dell’HIV – prevedono invece il recupero della saliva tramite tamponi assorbenti su cui viene in seguito applicata una soluzione chimica che, in base al colore di reazione, determina un risultato positivo o negativo. Tra i test salivari troviamo anche il test rapido salivare per il Covid-19, utilizzato per identificare la presenza del coronavirus, utile soprattutto in caso di pazienti asintomatici, a cui deve seguire una verifica attraverso il test diagnostico tradizionale – il tampone – che, seppur necessiti di tempistiche maggiori, si basa su metodologie molecolari e permette una risposta più efficace.
Prevenire è meglio che curare
Tra i benefici dei test salivari, c’è sicuramente la prevenzione. Infatti, essendo un metodo rapido nelle tempistiche di effettuazione e del responso, facile da eseguire e non invasivo nelle modalità di raccolta dei campioni, il test salivare si presta ad essere introdotto sempre di più nella nostra quotidianità, aiutandoci ad intercettare per tempo la predisposizione ad una specifica patologia – il livello di rischio effettivo – e, di conseguenza, ad una terapia di prevenzione o d’intervento su misura di ogni singolo caso: “prevenire è meglio che curare”.
Il test della saliva per diagnosticare l’insufficienza surrenalica
L’insufficienza surrenalica (IS) è una malattia di tipo raro, cronica e potenzialmente letale, dovuta all’incapacità delle ghiandole surrenali di produrre una quantità sufficiente di cortisolo, l’ormone simbolo dello stress che, tra le altre cose, determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue e regola il metabolismo di proteine, lipidi, glucosio e proteine. Per misurare i livelli di ACTH, l’ormone Adrenocorticotropo che stimola la produzione di cortisolo, è necessario sottoporsi a un prelievo del sangue estratto da una vena del braccio, raccolto solitamente al mattino, dopo il digiuno notturno del paziente. Una ricerca condotta dai ricercatori degli Sheffield Teaching Hospitals ha scoperto che, per diagnosticare l’insufficienza surrenalica in maniera più rapida ed efficiente, è possibile utilizzare un test della saliva svolto direttamente a casa, rispetto al classico test del sangue. Il test sarebbe in grado di rilevare nella saliva, piuttosto che nel sangue, i livelli di cortisolo presenti al momento del risveglio, quando questo steroide naturale raggiunge il suo picco massimo. Questa modalità, svolta comodamente da casa, evita che i pazienti si sottopongano a lunghe procedure di screening negli ospedali, eliminando code e attese e andando così anche a “scaricare” il lavoro che incombe quotidianamente sul personale medico sanitario. Lo studio, di durata triennale, sviluppato dal dottor Miguel Debono in collaborazione con il professor Richard Ross, professore di endocrinologia all’Università di Sheffield e finanziato tramite una prestigiosa sovvenzione del National Institute for Health and Care Research, ha coinvolto 200 pazienti che frequentavano l’unità endocrina degli Sheffield Teaching Hospitals, sia come pazienti ambulatoriali che come pazienti in cura provenienti da un altro dipartimento. Una volta “identificati” i soggetti a rischio di insufficienza surrenalica, è stato fornito loro un kit contenente il “test a domicilio”. I risultati dello studio, pubblicati poi sul New England Journal of Medicine Evidence, hanno evidenziato come il test si sia rivelato accurato e rapido nel diagnosticare l’insufficienza surrenalica – circa il 70% dei soggetti coinvolti ha infatti beneficiato di una diagnosi accurata e preventiva – a supporto anche del benessere dei pazienti stessi che hanno riferito di aver trovato i test salivari meno dolorosi e di quanto, la possibilità di eseguire il test direttamente dalla propria abitazione, avesse contribuito a ridurre la loro ansia, con l’ulteriore vantaggio di migliorare la loro salute generale e ridurre il tempo necessario per assentarsi dal lavoro o dagli impegni quotidiani. Diagnosi rapide e puntuali hanno fatto sì che i pazienti potessero essere curati nell’immediato, scongiurando eventuali crisi surrenaliche o altre emergenze mediche. I ricercatori stimano inoltre che l’utilizzo di questo test in tutto il National Health Service (NHS) ridurrebbe ipoteticamente di un terzo il numero di indagini diagnostiche ospedaliere standard svolte ogni anno, passando dalle attuali 92.000 visite annuali a circa 23.000, oltre che a permettere un risparmio di tempo e denaro sia per i pazienti che per il Servizio Sanitario Nazionele (SSN). Come sappiamo, l’insufficienza surrenalica è un disturbo comune delle ghiandole surrenali e una delle cause più comuni di questa condizione è legata al trattamento con steroidi antinfiammatori, ampiamente prescritti contro l’asma, l’artrite e le malattie infiammatorie intestinali. E’ proprio a questo che si rifanno le dichiarazioni del dottor Miguel Debono, consulente endocrinologo presso lo Sheffield Teaching Hospitals NHS Foundation Trust e docente senior onorario presso il Dipartimento di oncologia e metabolismo dell’Università di Sheffield: “Fino al 3% della popolazione assume steroidi per via orale per controllare condizioni antinfiammatorie come asma, artrite e malattie infiammatorie intestinali, e la metà di questi pazienti soffre di insufficienza surrenalica. Siamo lieti di presentare i risultati di questo importante studio in quanto dimostra che il test per il cortisolo al risveglio attraverso un semplice test a casa fornisce un modo più rapido e conveniente per lo screening della condizione, che è accurato quanto un esame del sangue, e consente ai pazienti di ottenere una diagnosi precoce che può essere fondamentale per prevenire una crisi surrenalica”. La professoressa Marian Knight, direttrice del programma Research for Patient Benefit del NIHR, ha invece aggiunto: “Questo è un ottimo esempio di ricerca finanziata dal NIHR che porterà benefici immediati ai pazienti, dando loro la possibilità di fare un semplice test della saliva a casa invece di andare in ospedale per un esame del sangue, per aiutare a individuare le persone a rischio di insufficienza surrenalica”. Per rendere il test disponibile nel più ampio NHS, il team di ricerca è momentaneamente in attesa di ulteriori finanziamenti, così che la salute diventi sempre meno appannaggio delle possibilità economiche e logistiche dei singoli individui, ma un diritto inalienabile e accessibile anche comodamente da casa.
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