In molti lo chiamano “mal di primavera”, oppure spesso diciamo che “in Aprile è dolce dormire”, nonostante la stagione di cui stiamo parlando sia l’emblema del “risveglio”, per flora e fauna, per quanto riguarda l’essere umano è davvero il momento di svegliarsi? Spesso infatti accade il contrario: la primavera può portare a sentirsi stanchi, senza forze, può causare sonnolenza, sbalzi d’umore, scarsa concentrazione e nel peggiore dei casi ansia e irrequietezza. Sai a cosa sono dovute queste sensazioni? Cambi climatici, ritmo circadiano diverso, ore di luce che si allungano e di buio che si abbreviano, sono le cause scatenanti di questi sintomi più che naturali.
Primavera e ritmo circadiano
La vita sulla terra è contraddistinta ormai da giornate luminose e notti buie. Nel secolo scorso, con l’adozione delle luci elettriche, sia animali che esseri umani sono stati esposti ad ore di luce durante la notte per la prima volta nella storia dell’evoluzione. Tutte le nostre funzioni biologiche hanno un tempo definito per funzionare correttamente: alcuni processi avvengono nelle ore di buio e altri nelle ore di luce. Per questi motivi è importante che questa organizzazione non venga alterata per mantenersi in salute. L’interruzione dei cicli luce-oscurità porta a cambiamenti fisiologici e comportamentali significativi. In uno studio del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università dell’Ohio in collaborazione con il Dipartimento sugli studi comportamentali in ambito medico-psichiatrico sono state analizzate le abitudini di persone che lavorano in orari notturni e le conseguenza di esse sulla loro salute:
“La ricerca su uomini e donne che lavorano su turni notturni ha suggerito che i lavoratori notturni hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso o obesi rispetto a coloro che svolgono gli stessi lavori durante il giorno. Questa ricerca suggerisce che lavorare di notte ed essere esposti alla luce durante la notte, può interrompere i segnali circadiani, che alterano il metabolismo e portano all’obesità.
Ad esempio, più lavoratori delle piattaforme petrolifere offshore che si spostano nel Mare del Nord diventano obesi rispetto a quelli che rimangono in loco. Inizialmente è stato attribuito alla differenza tra i lavoratori delle piattaforme petrolifere che mangiano cibi ad alto contenuto energetico e non fanno esercizio fisico. Tuttavia, studi di follow-up hanno indicato che la quantità di tempo trascorso nei turni notturni era maggiore e altamente correlata all’aumento della massa corporea.”
I ritmi circadiani hanno una durata di circa 24 ore e richiedono input di luce naturale per allinearsi con le condizioni di luce-buio esterne. Così i mutamenti stagionali nelle ore di luce solare generano profondi cambiamenti nei naturali ritmi del nostro corpo.
Primavera e melatonina
Strettamente correlata al ritmo circadiano c’è la produzione di melatonina: questa molecola, onnipresente in natura è un ormone prodotto nella ghiandola pineale di tutti i vertebrati, in particolare in tutti i mammiferi. La sintesi di questa molecola è cronometrata dal nucleo soprachiasmatico, sincronizzato appunto dal ciclo luce-buio. Questo potente ormone è in grado di regolare eventi stagionali quali:
- Riproduzione;
- Metabolismo energetico;
- Risposta immunitaria;
- Termogenesi;
- Crescita;
- Controllo del peso corporeo.
La sintesi della melatonina avviene quando l’ambiente in cui ci troviamo è buio, per questo spesso stimoli luminosi come quelli degli smartphone non sono d’aiuto nel prendere sonno. Essendo la luce responsabile di una minore produzione di melatonina, durante la primavera, a causa dell’ora legale e quindi ad un aumento di ore di luce, il nostro cervello sarà più attivo con determinate conseguenze:
- Maggior consumo di “energie mentali”;
- Aumento dell’attività mentale prima di andare a letto;
- Maggiore difficoltà ad addormentarsi di notte e conseguente stanchezza durante la giornata;
Ad ogni cambio di stagione l’organismo quindi deve riadattare la produzione di melatonina in base alla nuova alternanza di ore di luce e di buio e per fare ciò avrà bisogno di molte delle nostre energie.
Può un’ora di sonno alterare il ritmo circadiano?
Eppure in primavera siamo privati solamente di un’ora del nostro sonno, quindi è normale chiedersi: com’è possibile che solo un’ora di sonno provochi stanchezza per un lungo periodo, come per esempio quello primaverile? Da uno studio condotto da endocrinologi brasiliani pubblicato su “Archives of Endocrinology and metabolism” si legge come anche solo mezz’ora di privazione di sonno giornaliera può avere effetti significativi sul nostro organismo:
“[…]Ad esempio, una sottile alterazione nell’organizzazione del sonno, anche solo per un episodio di sonno più breve di 30 minuti ogni giorno, non sarà nemmeno percepita dalla persona. Tuttavia, determinerà, nel medio/lungo termine, diverse alterazioni critiche del metabolismo, come insulino-resistenza, sovrappeso, ecc., del sistema cardiovascolare, come l’ipertensione, del calo delle prestazioni, della riproduzione/ripercussioni sessuali, ecc.”
“Mal di Primavera”: come combatterlo
Se quindi in primavera siamo colpiti dai sintomi sopracitati è necessario correre ai ripari con piccole strategie e buone abitudini che possono farci sentire più energici e meno “scarichi” durante l’arco delle giornate:
- Alimentazione sana e vitaminica: le vitamine, si sa, sono i nostri principali alleati contro molti mali, per questo durante i cambi di stagione è assolutamente necessario fare il giusto numero di pasti, non meno di 4 e nutrirsi di frutta e verdura in grande quantità. Ricaricarsi di vitamine del gruppo B è altrettanto importante per non essere mai a corto di carburante, per questo motivo in primavera non dovremmo privarci di alimenti quali carne, pesce, uova e latticini. Scegli preferibilmente carne bio e latticini con un ridotto apporto di grassi;
- Pratica attività fisica: almeno 40 minuti per 3 o 4 volte a settimana, l’esercizio fisico aumenta la produzione di energie del tuo corpo e combatte, meglio del riposo, la stanchezza e la debolezza. Inoltre migliora l’umore grazie alla produzione di endorfine. Soprattutto quando pratichi sport ricorda di vestirti in modo corretto. In questa stagione infatti è possibile incorrere in alti e bassi di temperatura. Per questo è consigliabile vestirsi a strati e cercare di proteggersi sempre da picchi di caldo eccessivo che potrebbero causare cali di pressione e di conseguenza causare stanchezza e forti stati di debolezza;
- Assicurati il giusto riposo notturno: se possibile cerca di dormire almeno 8h per notte, è il minimo indispensabile per un adulto e per salvaguardare il proprio benessere psico-fisico;
- Esponiti al sole: quando è possibile, prendendo le dovute precauzioni e munendosi sempre di crema solare, esporsi al sole può migliorare l’umore e favorire la produzione di Vitamina D.
Il mal di primavera può avere sintomi più acuti e nascondere alcune patologie più gravi. Se stanchezza, cattivo umore e sonnolenza perdurano nel tempo, senza alcun miglioramento, è opportuno rivolgersi al proprio medico per analizzare al meglio le proprie condizioni psico-fisiche.
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